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lunedì 6 dicembre 2010
Il mio elenco
Come Fazio e Saviano in Vieni via con me, ho scritto anch'io il mio elenco di motivazioni per cui vorrei andare via e per cui vorrei rimanere qui, in questa Italia così complessa e difficile da interpretare. Buon ascolto :)
Vado via perché mi sono accorto che le persone non imparano dalla storia
Vado via perché non posso accettare che la seconda repubblica stia finendo come e peggio della prima
Resto qui perché ho fiducia nel futuro
Vado via perché non sopporto chi lascia la propria barca solo perché sta affondando e vuole garantirsi una scialuppa
Resto qui perché restano qui Salvatore Borsellino e Sonia Alfano
Vado via perché Feltri mi ha chiamato amico di Spatuzza
Resto qui perché aspetto il terzo grado di giudizio a Marcello Dell'Utri e Resto qui per vedere quel giorno come ne parlerà il TG1
Vado via perché Rita Atria si è suicidata
Resto qui perché Attilio Manca NON si è suicidato
Vado via perché il grande fratello dura 6 mesi e vieni via con me 4 puntate, ma Resto qui perché chi guarda il Grande Fratello non può capire il motivo di questo elenco.. e questo mi fa sorridere
Vado via perché a chi guarda il Grande Fratello poco importa capirne il motivo.
Resto qui perché Giuseppe Gatì è rimasto qui e ha detto "Io la mia terra la difendo"
Resto qui perché il prossimo 19 luglio voglio tornare in via D'Amelio
Vado via perché l'onorevole Mancino dice di non ricordare
Resto qui perché non credo che Nicola Mancino non ricordi
Resto qui, in Abruzzo,perché questa regione ha visto nascere Benedetto Croce
Vado via perché a 15 chilometri da casa mia è cresciuta Francesca Mambro.. e tra tre anni non vorrei incontrarla per strada
Resto qui perché oggi più che mai L'Aquila è il mio capoluogo di regione
Vado via perché L'Aquila non è più il capoluogo degli aquilani.
Vado via perché la televisione ha speculato sul piccolo Alfredo Rampi e oggi specula sulla piccola Sarah Scazzi e Vado Via perché criticando questo accanimento mediatico sono stato accusato di speculare anch'io su questa tragedia
Ma Resto qui perché continuerò a dire come la penso.
Vado via perché è difficile Resistere e perché è merce rara la Libertà da compromessi, appartenenze, vantaggi economici e politici: più semplicemente è merce rara la libertà
Resto qui perché Resisto, da uomo Libero.. e perché scopro ogni giorno, sempre più Resistenza Libera intorno a me.
Vado via perché mi sono accorto che le persone non imparano dalla storia
Vado via perché non posso accettare che la seconda repubblica stia finendo come e peggio della prima
Resto qui perché ho fiducia nel futuro
Vado via perché non sopporto chi lascia la propria barca solo perché sta affondando e vuole garantirsi una scialuppa
Resto qui perché restano qui Salvatore Borsellino e Sonia Alfano
Vado via perché Feltri mi ha chiamato amico di Spatuzza
Resto qui perché aspetto il terzo grado di giudizio a Marcello Dell'Utri e Resto qui per vedere quel giorno come ne parlerà il TG1
Vado via perché Rita Atria si è suicidata
Resto qui perché Attilio Manca NON si è suicidato
Vado via perché il grande fratello dura 6 mesi e vieni via con me 4 puntate, ma Resto qui perché chi guarda il Grande Fratello non può capire il motivo di questo elenco.. e questo mi fa sorridere
Vado via perché a chi guarda il Grande Fratello poco importa capirne il motivo.
Resto qui perché Giuseppe Gatì è rimasto qui e ha detto "Io la mia terra la difendo"
Resto qui perché il prossimo 19 luglio voglio tornare in via D'Amelio
Vado via perché l'onorevole Mancino dice di non ricordare
Resto qui perché non credo che Nicola Mancino non ricordi
Resto qui, in Abruzzo,perché questa regione ha visto nascere Benedetto Croce
Vado via perché a 15 chilometri da casa mia è cresciuta Francesca Mambro.. e tra tre anni non vorrei incontrarla per strada
Resto qui perché oggi più che mai L'Aquila è il mio capoluogo di regione
Vado via perché L'Aquila non è più il capoluogo degli aquilani.
Vado via perché la televisione ha speculato sul piccolo Alfredo Rampi e oggi specula sulla piccola Sarah Scazzi e Vado Via perché criticando questo accanimento mediatico sono stato accusato di speculare anch'io su questa tragedia
Ma Resto qui perché continuerò a dire come la penso.
Vado via perché è difficile Resistere e perché è merce rara la Libertà da compromessi, appartenenze, vantaggi economici e politici: più semplicemente è merce rara la libertà
Resto qui perché Resisto, da uomo Libero.. e perché scopro ogni giorno, sempre più Resistenza Libera intorno a me.
martedì 2 novembre 2010
"Meglio essere appassionati delle belle ragazze che gay"
E' questa la nuova frase di Berlusconi che fa discutere. "Meglio essere appassionati delle belle ragazze che gay", come se essere omosessuali fosse una vergogna o comunque qualcosa di moralmente sbagliato.
Partiamo dal presupposto che un commento del genere è chiaramente offensivo verso l'omosessualità, ma anche nei confronti delle donne, ancora una volta ridotte ed equiparate ad una merce di scambio e divertimento. Si, perchè bisogna stare attenti al contesto in cui si inserisce questa "battuta": si inserisce nelle critiche rivolte a Berlusconi riguardo il caso di Ruby, quindi non si tratta di una semplice affermazione omofoba e fuori luogo, ma del solito aggrapparsi al consenso di chi come lui giustifica ogni comportamento sessuale paragonandolo ad altre situazioni. Un pò come il pensiero corrente per cui quando con Espressione Libre e Pescara in comune andammo a porre delle domande alle elettrici del Pdl, chiedendo cosa ne pensassero degli scandali relativi alle escort che riguardavano il presidente del consiglio, ci risposero "beh, meglio con le escort che con i trans".
Oggi, come fa notare il Fatto Quotidiano
(leggi qui l'articolo http://www.ilfattoquotidiano.it/2010/11/02/stupidita-abuso-di-potere-casinirasoiate-su-b-la-svolta-di-libero-e-il-giornale/74812/)
anche Libero e Il Giornale sono critici rispetto a Berlusconi e questa vicenda. Addirittura Filippo Facci.. Filippo Facci! Il numero uno del cinismo, il numero uno (ex equo con una lista infinita di nomi) del servilismo verso il potere, anche lui ha mosso delle critiche. Forse si sta iniziando a capire che siamo alla fine, per davvero, di questo governo di corruzione, favoritismi, leggi ad personam e bunga bunga. E i Belpietro, i Feltri, i Facci devono cominciare a salvaguardare quel briciolo di credibilità che è rimasto loro.
Partiamo dal presupposto che un commento del genere è chiaramente offensivo verso l'omosessualità, ma anche nei confronti delle donne, ancora una volta ridotte ed equiparate ad una merce di scambio e divertimento. Si, perchè bisogna stare attenti al contesto in cui si inserisce questa "battuta": si inserisce nelle critiche rivolte a Berlusconi riguardo il caso di Ruby, quindi non si tratta di una semplice affermazione omofoba e fuori luogo, ma del solito aggrapparsi al consenso di chi come lui giustifica ogni comportamento sessuale paragonandolo ad altre situazioni. Un pò come il pensiero corrente per cui quando con Espressione Libre e Pescara in comune andammo a porre delle domande alle elettrici del Pdl, chiedendo cosa ne pensassero degli scandali relativi alle escort che riguardavano il presidente del consiglio, ci risposero "beh, meglio con le escort che con i trans".
Oggi, come fa notare il Fatto Quotidiano
(leggi qui l'articolo http://www.ilfattoquotidiano.it/2010/11/02/stupidita-abuso-di-potere-casinirasoiate-su-b-la-svolta-di-libero-e-il-giornale/74812/)
anche Libero e Il Giornale sono critici rispetto a Berlusconi e questa vicenda. Addirittura Filippo Facci.. Filippo Facci! Il numero uno del cinismo, il numero uno (ex equo con una lista infinita di nomi) del servilismo verso il potere, anche lui ha mosso delle critiche. Forse si sta iniziando a capire che siamo alla fine, per davvero, di questo governo di corruzione, favoritismi, leggi ad personam e bunga bunga. E i Belpietro, i Feltri, i Facci devono cominciare a salvaguardare quel briciolo di credibilità che è rimasto loro.
Canzone Rap per Sarah Scazzi (contro l'accanimento mediatico nei suoi confronti)
Ho ricevuto tantissime critiche dopo la pubblicazione di questo video su youtube. Critiche in cui mi si accusava di speculare anche io sulla morte di Sarah e di essere allo stesso livello di quel giornalismo che critico nella canzone.
Copio-incollo qui sotto quello che ho risposto nella descrizione del video.
Poi ognuno è libero di pensare come meglio crede e ogni critica, purchè costruttiva, è ben accetta.
"Non sono d'accordo sul fatto che questa canzone, critica verso la speculazione mediatica, si inserisca nello stesso sistema di ulteriore e cinica violenza verso Sarah. No, perchè rimanere in silenzio verso giornalisti e programmi che senza dignità continuano a dosare quotidianamente lo sdegno del pubblico, è legittimarli. Quindi piuttosto credo che bisogni riflettere su questo modo di attrarre il pubblico che dai tempi del piccolo Alfredo Rampi si è andato sempre più consolidando e invitare gli altri a riflettervi, affinchè sempre più persone spengano il televisore davanti a programmi come Quarto Grado o L'Arena o Pomeriggio 5. Solo così in futuro non si ripeterebbe questa ulteriore violenza, solo privandoli dei loro ascolti: si basa tutto su sponsor che pagano dai 20mila ai 70mila euro per 30 secondi di pubblicità tra una rivelazione e un'intervista. Senza pubblico gli sponsor non pagano e senza soldi la trasmissione non va in onda o è costretta a trattare altri argomenti che interessino il pubblico.
Quindi No, il rispetto NON è il silenzio, questa è indifferenza. Il rispetto è PRETENDERE IL SILENZIO, pretenderlo da chi senza nessuna vergogna stupra l'intimità di una bambina, leggendo in diretta i suoi diari, pretenderlo da chi si diverte a vestire i panni della magistratura, contando non sulla legge e gli accertamenti di chi è competente, ma sul populismo e sull'emotività delle persone.
Io non mi sento parte di questo accanimento. La mia è una riflessione qualunque, di quelle che si fanno al bar. Una riflessione in rima, su una base, ma comunque nient'altro che una riflessione, che voglio condividere e che mi auguro possa dare modo di pensare. Ma non c'è tornaconto né vorrei ce ne fosse, oltre il poter pensare che se tutti ci fermassimo a considerare a che punto è arrivata la cinica curiosità, magari in futuro situazioni televisive come quelle di oggi non si ripeterebbero.
buon ascolto!
Antonio"
Copio-incollo qui sotto quello che ho risposto nella descrizione del video.
Poi ognuno è libero di pensare come meglio crede e ogni critica, purchè costruttiva, è ben accetta.
"Non sono d'accordo sul fatto che questa canzone, critica verso la speculazione mediatica, si inserisca nello stesso sistema di ulteriore e cinica violenza verso Sarah. No, perchè rimanere in silenzio verso giornalisti e programmi che senza dignità continuano a dosare quotidianamente lo sdegno del pubblico, è legittimarli. Quindi piuttosto credo che bisogni riflettere su questo modo di attrarre il pubblico che dai tempi del piccolo Alfredo Rampi si è andato sempre più consolidando e invitare gli altri a riflettervi, affinchè sempre più persone spengano il televisore davanti a programmi come Quarto Grado o L'Arena o Pomeriggio 5. Solo così in futuro non si ripeterebbe questa ulteriore violenza, solo privandoli dei loro ascolti: si basa tutto su sponsor che pagano dai 20mila ai 70mila euro per 30 secondi di pubblicità tra una rivelazione e un'intervista. Senza pubblico gli sponsor non pagano e senza soldi la trasmissione non va in onda o è costretta a trattare altri argomenti che interessino il pubblico.
Quindi No, il rispetto NON è il silenzio, questa è indifferenza. Il rispetto è PRETENDERE IL SILENZIO, pretenderlo da chi senza nessuna vergogna stupra l'intimità di una bambina, leggendo in diretta i suoi diari, pretenderlo da chi si diverte a vestire i panni della magistratura, contando non sulla legge e gli accertamenti di chi è competente, ma sul populismo e sull'emotività delle persone.
Io non mi sento parte di questo accanimento. La mia è una riflessione qualunque, di quelle che si fanno al bar. Una riflessione in rima, su una base, ma comunque nient'altro che una riflessione, che voglio condividere e che mi auguro possa dare modo di pensare. Ma non c'è tornaconto né vorrei ce ne fosse, oltre il poter pensare che se tutti ci fermassimo a considerare a che punto è arrivata la cinica curiosità, magari in futuro situazioni televisive come quelle di oggi non si ripeterebbero.
buon ascolto!
Antonio"
Una canzone per Ilaria Alpi
Ilaria Alpi non era semplicemente una giornalista. Nel suo lavoro metteva passione, rabbia, bisogno di conoscere e far conoscere, anche con la consapevolezza di rischiare la propria vita per questo. Nella società attuale, in cui il giornalismo ha perso ogni forma di dignità, lasciando lo spazio al servilismo e all'opportunismo, credo sia doveroso ricordare questa meravigliosa donna, che con il suo coraggio ci ha insegnato prima di tutto il valore dell'onestà intellettuale.
Dov'è finita la dignità del giornalismo?
Dov'è finita la dignità del giornalismo? - ResistenzaLibera
base di MickeyMontz - beat #27
Schiavi del denaro, schiavi del potere,
schiavi di una sedia sotto il culo e del rischio di cadere.
Prescrizione, nuovo sinonimo di assoluzione:
giornalismo indegno, un disegno in sperimentazione.
Svendete il vostro orgoglio, regalando l'abbaglio
con l'appiglio di uno sbaglio perchè avete casa e un figlio
da nutrire: non giustifica lo scoglio delle gogne
che lasciate quando riempite un foglio di menzogne
Bella Italia, quella che a Rai Uno raglia
che si scaglia con gli editoriali ed arde come paglia
Bella Italia, quella che al mattino si risveglia
con giornali che chi sfoglia non sa più dov'è la soglia
del confine tra la voglia di una provocazione
e l'infamia di chi ha il fine di servire il suo padrone
Bella Italia, che non produce più l'informazione,
che si spoglia del suo orgoglio e si riveste di rancore.
[Dov'è finito il giornalismo?]
[Che fine ha fatto il giornalismo?]
[Dov'è la dignità del giornalismo?]
"Amico di Spatuzza", così mi hanno chiamato:
tu "servo di sto cazzo" così ti ho rinominato!
Per mezzo di un pezzo che pubblichi cosciente
diffamando, offendi l'intelligenza della gente
Feltri, Belpietro, direttore Minzolini
come con Mussolini: stampe di regimi e voi servili.
E tu giornalista che resti al tuo posto e intanto giri
una notizia, respiri, cossicchè il pubblico attiri
Marionetta, sei come una troia:
serve la tua voce, la tua faccia o la tua firma e basta
dopo il boia, sarà lui con i suoi movimenti,
come un ventriloquo, muoverà i tuoi denti
Dov'è finita la dignità del giornalismo?
Perchè venduti al conformismo, a quel cinismo o al perbenismo?
Dov'è il pluralismo di informazione o l'attivismo
di chi onestamente non sa cosa sia il servilismo?
[Dov'è la dignità del giornalismo?]
base di MickeyMontz - beat #27
Schiavi del denaro, schiavi del potere,
schiavi di una sedia sotto il culo e del rischio di cadere.
Prescrizione, nuovo sinonimo di assoluzione:
giornalismo indegno, un disegno in sperimentazione.
Svendete il vostro orgoglio, regalando l'abbaglio
con l'appiglio di uno sbaglio perchè avete casa e un figlio
da nutrire: non giustifica lo scoglio delle gogne
che lasciate quando riempite un foglio di menzogne
Bella Italia, quella che a Rai Uno raglia
che si scaglia con gli editoriali ed arde come paglia
Bella Italia, quella che al mattino si risveglia
con giornali che chi sfoglia non sa più dov'è la soglia
del confine tra la voglia di una provocazione
e l'infamia di chi ha il fine di servire il suo padrone
Bella Italia, che non produce più l'informazione,
che si spoglia del suo orgoglio e si riveste di rancore.
[Dov'è finito il giornalismo?]
[Che fine ha fatto il giornalismo?]
[Dov'è la dignità del giornalismo?]
"Amico di Spatuzza", così mi hanno chiamato:
tu "servo di sto cazzo" così ti ho rinominato!
Per mezzo di un pezzo che pubblichi cosciente
diffamando, offendi l'intelligenza della gente
Feltri, Belpietro, direttore Minzolini
come con Mussolini: stampe di regimi e voi servili.
E tu giornalista che resti al tuo posto e intanto giri
una notizia, respiri, cossicchè il pubblico attiri
Marionetta, sei come una troia:
serve la tua voce, la tua faccia o la tua firma e basta
dopo il boia, sarà lui con i suoi movimenti,
come un ventriloquo, muoverà i tuoi denti
Dov'è finita la dignità del giornalismo?
Perchè venduti al conformismo, a quel cinismo o al perbenismo?
Dov'è il pluralismo di informazione o l'attivismo
di chi onestamente non sa cosa sia il servilismo?
[Dov'è la dignità del giornalismo?]
Il mio nome è nessuno
Una canzone dedicata alla memoria di Andrea Gagliardoni, Niki Aprile Gattie Attilio Manca.
Tre ragazzi con tre storie molto diverse, ma con in comune l'indifferenza delle istituzioni e il coraggio delle loro splendide mamme. Per conoscere e approfondire consiglio questo link:
Per Andrea: http://www.associazioneproandrea.it/
Per Niki: http://nikiaprilegatti.blogspot.com/
Per Attilio: http://www.attiliomanca.it/urologo/
Tre ragazzi con tre storie molto diverse, ma con in comune l'indifferenza delle istituzioni e il coraggio delle loro splendide mamme. Per conoscere e approfondire consiglio questo link:
Per Andrea: http://www.associazioneproandrea.it/
Per Niki: http://nikiaprilegatti.blogspot.com/
Per Attilio: http://www.attiliomanca.it/urologo/
martedì 6 luglio 2010
E' un piccolo gesto, ma importante! grazie!
Andrea Gagliardoni era un ragazzo di 23 anni, morto sul lavoro. Uno dei tantissimi decessi ingiusti e crudeli di chi per compiere il proprio dovere ha avuto interrotta la propria vita. Oggi noi possiamo fare poco. Possiamo stare vicini alla mamma di Andrea, Graziella, e darle la nostra solidarietà. Ma possiamo anche aiutarla a combattere la sua battaglia per poter dare una degna e definitiva sepoltura a suo figlio, cosa che le viene negata per questioni burocratiche. Siamo in un paese in cui una classe politica presenta ddl per sfuggire i tribunali, in cui qualcuno tenta di modificare la meravigliosa Costituzione che abbiamo, ma davanti ad un caso del genere ci si nasconde dietro la burocrazia. Le regole si cambiano, le soluzioni si trovano.
Mettete una firma cliccando sul link qui sotto. Oggi vedo 837 firme, spero di vederne sempre di più. Fate conoscere questa storia ai vostri amici, ai vostri parenti. E' un gesto simbolico che non ridarà a Graziella suo figlio, ma che potrà gratificarla per sapere che riposa definitivamente in un loculo suo e soltanto suo. grazie!
Per conoscere meglio la storia di Andrea, vi consiglio questo indirizzo:
www.associazioneproandrea.it
Antonio
Mettete una firma cliccando sul link qui sotto. Oggi vedo 837 firme, spero di vederne sempre di più. Fate conoscere questa storia ai vostri amici, ai vostri parenti. E' un gesto simbolico che non ridarà a Graziella suo figlio, ma che potrà gratificarla per sapere che riposa definitivamente in un loculo suo e soltanto suo. grazie!
Per conoscere meglio la storia di Andrea, vi consiglio questo indirizzo:
www.associazioneproandrea.it
Antonio
Con la Costituzione - 8 luglio piazza Salotto
La Costituzione della Repubblica italiana è un tesoro che va salvaguardato e di cui si dovrebbe ricordare sempre l'importanza,ora più che mai.
Le associazioni "numerozero", "Libertà & Giustizia" e "Cittadinanza Attiva" invitano i cittadini a partecipare alla lettura pubblica di alcuni articoli della nostra Costituzione che si terrà il giorno 8 Luglio 2010 a Pescara in Piazza della Rinascita presso il gazebo della libreria Edison. (dalle 18.30 in poi)
L'iniziativa è patrocinata dall'Ordine dei Giornalisti Abruzzo.
parteciperanno il giornalista del Tg1 Paolo Di Giannantonio, il Presidente dell'Ordine dei Giornalisti Abruzzo Stefano Pallotta, il segretario generale della CGIL di Pescara Paolo Castellucci, Germano D'Aurelio in arte Nduccio.
Le associazioni "numerozero", "Libertà & Giustizia" e "Cittadinanza Attiva" invitano i cittadini a partecipare alla lettura pubblica di alcuni articoli della nostra Costituzione che si terrà il giorno 8 Luglio 2010 a Pescara in Piazza della Rinascita presso il gazebo della libreria Edison. (dalle 18.30 in poi)
L'iniziativa è patrocinata dall'Ordine dei Giornalisti Abruzzo.
parteciperanno il giornalista del Tg1 Paolo Di Giannantonio, il Presidente dell'Ordine dei Giornalisti Abruzzo Stefano Pallotta, il segretario generale della CGIL di Pescara Paolo Castellucci, Germano D'Aurelio in arte Nduccio.
sabato 23 gennaio 2010
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