lunedì 28 settembre 2009

La manifestazione è andata bene, sono venute tantissime persone a gridare la loro rabbia e il desiderio di verità e giustizia. Dal coro "Fuori la mafia dallo Stato" è stato accompagnato il lungo corteo partito da Piazza Bocca della Verità, tra molte agende rosse levate al cielo.

giovedì 24 settembre 2009

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di Salvatore Borsellino

A Paolo Palermo non piaceva, ma imparò ad amarla per poterla cambiare e per la sua città e per l’Italia tutta ha sacrificato la sua vita.

A noi questa Italia che a 17 anni dal suo sacrificio non ha ancora ne’ saputo ne’ voluto trovare i veri responsabili di quella strage, non piace, ma la amiamo profondamente e vogliamo che il sogno di Paolo si realizzi, vogliamo sentire quel fresco profumo di libertà per cui Paolo e suoi ragazzi sono andati coscientemente incontro alla morte e non quel puzzo di compromesso morale, di indifferenza, di contiguità e di complicità che oggi ammorba il nostro paese.

Vogliamo poter chiamare eroi Agostino, Claudio, Emanuela, Vincenzo e Walter e non che qualcuno ardisca chiamare con questo nome un assassino come Vittorio Mangano, anche se di eroi vorremmo che il nostro paese non avesse mai più bisogno.

Vogliamo vivere in un paese in cui la legge sia eguale per tutti e non in un paese in cui c’è una legge per i potenti e una legge per i deboli, vogliamo vivere in un paese che rispetti i sacri principi della nosta Costituzione, non che li stravolga e che stravolga i principi morali, di solidarietà, di accoglienza che da sempre hanno contraddistinto il nostro
popolo.

Vogliamo vivere in un paese in cui sia rispettato il principio stabilito dai Padri Costituenti della separazione dei poteri dello Stato e non in un paese in cui i Magistrati vengano quotidinamente accusati dal Presidente del Consiglio di essere dei deviati mentali. E vogliamo che questo sia “questo paese” e non “un altro paese“.

Se oggi tanti dei nostri giovani hanno ricominciato a incitare alla RESISTENZA vuol dire che sentono che il nostro paese sta sempre più scivolando verso il baratro di un regime e che sono pronti a lottare perchè il loro futuro sia un futuro di LIBERTA‘, di VERITA‘ e di GIUSTIZIA.

mercoledì 23 settembre 2009

Roma - Manifestazione 26 settembre 09

Questa manifestazione è la continuazione ideale di quella che abbiamo fatto il 20 luglio davanti al palazzo di Giustizia di Palermo in sostegno di quei magistrati che, a rischio della propria vita, stanno combattendo per arrivare alla Verità sulle stragi del '92 e del '93. Non dobbiamo dare tregua agli assassini ed ai loro complici. Dovremo esserci tutti, quelli che abbiamo scalato sotto il sole le rampe che portano al Castello Utveggio portando un pezzo di Paolo dentro il nostro cuore, tutti quelli che eravamo in via D'Amelio quando all'ora della strage per un interminabile minuto si sono sentiti solo i battiti dei nostri cuori, tutti quelli che abbiamo percorso le vie di Palermo che ci portavano alla Magione levando in alto le nostre agende rosse e tutti quelli che abbiamo gridato la nostra rabbia e la nostra voglia di Verità davanti al palazzo di Giustizia.

E ci saranno tanti altri ancora, tutti quelli che in tante piazze d'Italia hanno urlato insieme a noi la nostra sete di Verità e di Giustizia, e avremo ancora in mano la nostra agenda rossa, un'agenda rossa che ora fa paura a tutti. Mobilitiamoci tutti, ognuno di noi si impegni a far venire quante altre persone può, in una catena che non deve avere fine. Adesso hanno paura e si stanno muovendo, cominciano a muovere le loro pedine, Rutelli, Violante, il PG di Caltanissetta Barcellona, noi dobbiamo agire più rapidamente di loro, impedire che fermino Sergio Lari, Antonio Ingroia, Nino Di Matteo, non lasciamoli soli, impediamo che chiudano la bocca a Massimo Ciancimino, che si muova il CSM, facciamogli capire che dovranno passare sui nostri corpi, che dopo 17 anni non ci lasceremo strappare ancora una volta la verità. Il nostro grido di RRRESISTENZAAAAA deve essere un urlo nelle loro orecchie, un urlo gridato da vicino, sotto le finestre di quei palazzi in cui sono in tanti a sapere ed ad avere occultato la verità. Il 19 luglio in via D'Amelio abbiamo fatto scoccare la scintilla, ora è necessario l'incendio.

Salvatore Borsellino