Ho ricevuto tantissime critiche dopo la pubblicazione di questo video su youtube. Critiche in cui mi si accusava di speculare anche io sulla morte di Sarah e di essere allo stesso livello di quel giornalismo che critico nella canzone.
Copio-incollo qui sotto quello che ho risposto nella descrizione del video.
Poi ognuno è libero di pensare come meglio crede e ogni critica, purchè costruttiva, è ben accetta.
"Non sono d'accordo sul fatto che questa canzone, critica verso la speculazione mediatica, si inserisca nello stesso sistema di ulteriore e cinica violenza verso Sarah. No, perchè rimanere in silenzio verso giornalisti e programmi che senza dignità continuano a dosare quotidianamente lo sdegno del pubblico, è legittimarli. Quindi piuttosto credo che bisogni riflettere su questo modo di attrarre il pubblico che dai tempi del piccolo Alfredo Rampi si è andato sempre più consolidando e invitare gli altri a riflettervi, affinchè sempre più persone spengano il televisore davanti a programmi come Quarto Grado o L'Arena o Pomeriggio 5. Solo così in futuro non si ripeterebbe questa ulteriore violenza, solo privandoli dei loro ascolti: si basa tutto su sponsor che pagano dai 20mila ai 70mila euro per 30 secondi di pubblicità tra una rivelazione e un'intervista. Senza pubblico gli sponsor non pagano e senza soldi la trasmissione non va in onda o è costretta a trattare altri argomenti che interessino il pubblico.
Quindi No, il rispetto NON è il silenzio, questa è indifferenza. Il rispetto è PRETENDERE IL SILENZIO, pretenderlo da chi senza nessuna vergogna stupra l'intimità di una bambina, leggendo in diretta i suoi diari, pretenderlo da chi si diverte a vestire i panni della magistratura, contando non sulla legge e gli accertamenti di chi è competente, ma sul populismo e sull'emotività delle persone.
Io non mi sento parte di questo accanimento. La mia è una riflessione qualunque, di quelle che si fanno al bar. Una riflessione in rima, su una base, ma comunque nient'altro che una riflessione, che voglio condividere e che mi auguro possa dare modo di pensare. Ma non c'è tornaconto né vorrei ce ne fosse, oltre il poter pensare che se tutti ci fermassimo a considerare a che punto è arrivata la cinica curiosità, magari in futuro situazioni televisive come quelle di oggi non si ripeterebbero.
buon ascolto!
Antonio"
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