giovedì 3 dicembre 2009

Una nazione da sciogliere - Cecilia Sala

Copio l' interessante articolo "Una nazione da sciogliere" di Cecilia Sala.

E consiglio di leggere il suo blog: http://lavoce2009.ilcannocchiale.it/

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Una nazione da sciogliere

di Cecilia Sala

Ma quali regioni, comuni o assemblee di condominio? C'è un'intera nazione da sciogliere per infiltrazioni mafiose. Capisco che le dimissioni non siano piu' di moda, ma ormai il nostro parlamento somiglia alla sceneggiatura di un film su "Corleone anni '70-'80".

Temo che buona parte degli italiani debbano tornare in massa alle scuole elementari, non sanno fare le addizioni, uno scandalo gli fa dimenticare il precedente e così invece di sommarli e arrivare a una conclusione si preferisce dimenticare. Ma quando si parla di mafia non si può permettere che quest'amnesia contagiosa, tipica del bel paese, si sostituisca alla voglia, anzi alla necessità, di conoscere la verità e di avere giustizia.
Per tirare le somme è sufficiente sbirciare tra le poltrone del parlamento.
La seconda carica dello stato è accusata da un pentito di aver incontrato, piu' di una volta, i boss di Brancaccio, i fratelli Graviano, quelli che hanno fatto saltare in aria una decina di persone nel '93, e che sembrano essere coinvolti anche nelle stragi del 1992. Il nostro stato(per fortuna) è garantista, per adesso sono solo parole, e per quanto Spatuzza sembri abbastanza credibile, la sua attendibilità deve ancora essere confermata, come le sue dichiarazioni. E' strano però pensare che proprio Schifani, nonostante fosse "solo" un avvocato amministrativista, potesse vantare tra la sua clientela, personaggi come Lo Sicco, il costruttore del palazzo abusivo(costruito grazie a un' autorizzazione ottenuta in cambio di mazzette) abitato dai mafiosi piu' sanguinari di Cosa Nostra, da Brusca a Bagarella a Bontante. Lo Sicco è condannato, con sentenza definitiva, per corruzione, truffa e rapporti con l'organizzazione mafiosa. Sarà proprio un senatore di Forza Italia a introdurre una norma che va a pennello alla situazione di Piazza Leoni e il palazzo abusivo usufruirà della sanatoria.
L'alone di mistero sui rapporti del presidente del senato con le organizzazione mafiose, non si ferma alla vicenda di Lo Sicco. Il presidente Schifani faceva parte della Sicula Brokers, una società con 5 soci arrestati, tra cui il vicepresidente. Anche nel condominio non si fa mancare gli arresti per mafia e a costruire il palazzo in cui risiede è proprio colui che ha curato la latitanza di Totò Riina.
Schifani non rischia di soffrire di solitudine, anzi è in ricca compagnia, e non solo tra le fila del Pdl, il senatore Udc Salvatore Cuffaro(un serbatoio di voti per il suo partito) ha già una condanna per favoreggiamento ai singoli mafiosi e, per non farsi mancare nulla, avrebbe anche svelato informazioni coperte dal segreto, avvisando un indagato delle indagini a suo carico. Adesso per lui c'è una novità, il rinvio a giudizio per concorso esterno in associazione mafiosa.
Di Cosentino abbiamo già parlato, ma era impossibile non citarlo, non si può ignorare una richiesta di arresto che spiega come il sottosegretario fosse a completa disposizione dei clan da quando era un social-democratico, ne le inquietanti modalità di gestione dei rifiuti da parte di società pubblico-private, o meglio, Cosentino-Casalesi.

Nei telegiornali(i pochi che accennano a qualcosa) nelle trasmissioni tv, e nei quotidiani, si sente parlare della trattativa del '92, ma sarebbe piu' corretto chiamarla trattativa '92-2009. Sarà l'ennesima casualità, ma si sta pensando a una modifica della legge sulla confisca dei beni, non saranno piu' destinati ad associazioni come Libera, bensì venduti, con l'alta probabilità che finiscano nelle mani degli stessi mafiosi a cui sono stati confiscati. Casualità anche che Farina(il giornalista radiato dall'albo che collaborava con Pollari e gli 007 del Sismi), dai microfoni di Radio Radicale, paragoni il 41bis a una forma di disumana tortura. Bizzarro che Farina sembri favorevole a realizzare uno dei punti del papello proprio quando Spatuzza comincia a cantare e si rischia che i Graviano si uniscano al coro.

Tra tutti i personaggi che potrebbero essere legati alle organizzazioni criminali, quelli che hanno piu' motivo di preoccuparsi sono certamente Berlusconi e il degno braccio destro, Marcello Dell'Utri, che reputano "uno spreco" la riapertura delle indagini sui fatti del'92-'93 e tremano come foglie ogni volta che Spatuzza apre bocca. Dell'Utri ha già una condanna a 9 anni per concorso esterno, e fra due giorni Spatuzza depone a Torino per il suo processo d'appello. Il neo-pentito(che quel complottista del presidente della Camera definisce una bomba atomica) racconta che Forza Italia era il nuovo partito nazionale a disposizione della mafia, dice che ci sarebbe l'ombra del premier dietro alle stragi del '93, che furono in parte le casse della mafia a finanziare le società dell'attuale presidente del consiglio e su questo stanno rimpatriando(tramite Massimo C.) anche le carte di Vito Ciancimino che erano custodite all'estero, sembra rispuntare l'ipotesi che la Fininvest riciclasse capitali mafiosi, che era stata in precedenza avanzata dalla Procura palermitana.
Le condizioni non sembrano ottimali, ma Dell'Utri non si lascia intimorire e nell'intervista dall'Annunziata liquida tutto come menzogne, sia le nuove accuse sia le vecchie per le quali è stato condannato, poi ci illumina dicendo che il reato di concorso esterno in associazione mafiosa non dovrebbe esistere, cioè che tutti i politici, imprenditori, professionisti o forze dell'ordine che favoriscono ripetutamente la mafia invece di combatterla e sono a completa disposizione dei clan dovrebbero restare impuniti? il solito conflitto d'interessi. E infine non si dimentica di rammentarci le gesta eroiche dello stalliere Mangano.

Quello che Mr.B raccontava quest'estate è la semplice verità, nonostante tutto il presidente del consiglio Berlusconi passerà alla storia come il capo di Governo che ha messo fine alla guerra tra Mafia e Magistratura che va avanti ormai da decenni, eliminando per sempre la grande piaga che da troppo tempo affligge il nostro paese: La magistratura appunto.


Cecilia Sala

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